Un gangster francese, Monsieur Le Chiffre, Usa i profitti del suo casinò, per finanziare un fondo per i terroristi, ma fa l'errore di impossessarsene. Così pensa di recuperare tutti i soldi con un terneo di gioco. Ma James Bond é li per impedirlo.
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La prima volta che vidi Casino Royale, mentre lo trasmettevano in televisione, ricordo di essere rimasto shokkato nel vedere stravolto in quel modo un personaggio che aveva fatto parte della mia vita praticamente fin da subito.
Niente Moneypenny, niente Q, niente gadget, niente scontro finale decente col cattivo
Inoltre, dovevo essere particolarmente stordito per essermi lasciato sfuggire la trama, raccontata così velocemente che mi era apparsa priva di logica. E' stato solo in seguito alla visione del ben più "bondiano" Quantum of Solace e di alcuni video su Youtube che ho notato di quanto, in fondo, questo esordio di Daniel Craig non fosse poi così malaccio, e ciò mi ha spinto infine a comprarlo. Ma andiamo al punto: Daniel Craig l'ho rivalutato insieme al resto del film, e devo ammettere che se la cava senza infamia e senza lode (un po' di espressività in più ce la poteva mettere), gli altri attori sono intonati con i loro personaggi e risultano azzeccati, pur non facendo miracoli, la storia riprende il romanzo originale di Fleming, anche se è da notare qualche forzatura di troppo e alcuni passaggi poco chiari.
Tutta la prima ora sembra essere affastellata giusto per "dare un motivo" alla partita di poker che è il fulcro alla vicenda, il tentativo di avvelenamento si risolve in modo un po' improbabile, il personaggio di Giancarlo Giannini passa davvero lì per caso, e soprattutto...Come fa una valigia di metallo affondata nei canali veneziani ad essere nelle mai di Mr White due minuti dopo?
In ogni caso, la sceneggiatura è buona, nonostante qualche sbavatura, la regia è ottima e il godimento anche. Un Bond diverso, ma che garantisce davvero una bella serata, anche se la durata, sinceramente un po' eccessiva, si fa sentire.